L'approccio STEM alla didattica prevede di costruire percorsi e attività didattiche cross-disciplinari o multidisciplinari con l'obiettivo di aumentare il livello di partecipazione attiva dei ragazzi, sviluppare competenze trasversali e favorire un pensiero critico negli allievi. Dalle iniziali di 'Science', 'Technology', 'Engineering' e 'Mathematics', la filosofia di insegnamento STEM ha stimolato molto chi si occupa di didattica e di ricerca educativa, sia per realizzare percorsi ad hoc sia per cercare di valutarne l'efficacia rispetto a metodologie centrate su un unica disciplina.
Una delle motivazioni che mi ha spinto a sviluppare alcuni percorsi STEM sia per le scuole secondarie che per il livello universitario è la constatazione che nel mondo di oggi sia necessaria una visione più olistica per poter affrontare e possibilmente risolvere problemi sempre più complessi, dove i confini tra discipline devono servire a definire meglio le competenze specifiche, che sono comunque necessarie, senza perdere di vista il contesto e le relazioni tra saperi.
Negli ultimi dieci anni, in particolare, ho sviluppato molti percorsi didattici, tra cui alcuni di tipo STEM, basandomi su un metodo didattico centrato sulla sinergia tra Università, Scuole e Musei. Questo particolare approccio, che ho messo in pratica nell'ambito del corso di 'Didattica della Chimica', oggi denominato 'Fondamenti e Metodologie Didattiche per l'Insegnamento della Chimica', utilizza alcune metodologie didattiche attive, come lo STEM, il project-based learning e la didattica laboratoriale di tipo inquiry-based learning. Inoltre, un aspetto fondamentale di questo approccio è la costruzione di attività didattiche tipiche dell'ambito non formale, e in particolare dell'ambito museale.
Nell'ambito universitario, l'Ateneo di Pisa ha supportato un progetto speciale per la didattica, associato al corso 'Fondamenti e metodologie didattiche per l'insegnamento della chimica' nell'anno accademico 2019-2020, chiamato: "Realizzazione di progetti di didattica con approccio STEM in ambito museale”.
Durante il corso, gli studenti hanno seguito il metodo da me proposto per la costruzione di percorsi didattici in ambito museale partendo dalla visita del MUSEO GALILEO di FIRENZE (link).
La visita al museo rappresenta il primo step del metodo proposto. Qui gli studenti incontrano una guida, in questo caso il dottor ANDREA GORI, responsabile delle attività educative e dei laboratori didattici del Museo Galileo di Firenze. In questa occasione, gli studenti vengono introdotti al 'dietro le quinte' delle attività principali del museo, a cui segue una visita guidata, con lo scopo di stimolare i ragazzi attraverso domande guida.
Nel caso del Museo Galileo, i ragazzi sono stati invitati a trovare tutto ciò che potesse legarsi alla scienza chimica. Dai singoli oggetti delle collezioni, come i termoscopi e i termometri, ai pezzi storici unici, come la 'Tabula Affinitatum', gli studenti hanno cercato nel museo tutto ciò che potesse essere associato ad uno o più concetti di chimica. La visita è stata molto stimolante e piena di spunti di riflessione che sono stati poi ripresi e approfonditi nelle lezioni successive.
Il lavoro successivo è stato quello di costruire dei percorsi didattici e delle attività, a partire da oggetti presenti nelle collezioni del Museo. In particolare, un percorso didattico è stato sviluppato attorno ai termoscopi, combinando varie metodologie: didattica laboratoriale, approccio storico, inquiry-based learning e cooperative learning.